Noi che ci vogliamo così bene, di Marcela Serrano




Le premesse erano buone; 4 donne, amiche, che dopo 10 anni si ritrovano per un weekend in solitudine senza mariti né figli e si ritrovano a ripercorrere i loro ricordi, gli errori commessi e i dolori sopportati.
Qualunque donna sarebbe attratta da questa trama
Questo libro mi è stato regalato ed è rimasto sulla mia libreria per ben 10 anni prima che mi decidessi a leggerlo. Chissà…forse inconsciamente avvertivo che non lo avrei amato. E così è stato.
Ho fatto molta fatica ad andare avanti e ho avuto spesso la tentazione di lasciarlo ma sono comunque arrivata fino in fondo.
Le protagoniste sono teoricamente quattro ma si parla soprattutto di una di loro, Maria, attorno alla quale sembrano ruotare le vite delle altre ed in particolare della voce narrante, Ana. Di quest’ultima si sa poco e niente se non un breve paragrafo dedicato ad un episodio della sua vita. Interessante, ma solo a tratti, l’introspezione nel mondo femminile ma il racconto  spesso incontra inutili cliché sul matrimonio, sulla vita di coppia e sulla figura maschile mentre sullo sfondo scorre la vita politica del Cile degli anni 70/80, dando per scontato che il lettore sia a conoscenza degli accadimenti di quegli anni.
Non ha dato il meglio la Serano in questo libro che sicuramente regala pochissime emozioni e assolutamente nessuna sorpresa.

 LA TRAMA
Nell'estate del 1990 Ana, Maria, Isabel e Sara, quattro amiche, decidono di fare una vacanza insieme, riunendosi nella casa di Maria sul lago. Lontano dai figli, dai mariti, dal lavoro, le amiche si raccontano, senza inibizioni, le proprie personali esperienze. Nasce così una moltitudine di racconti il cui universo comune è fatto di dolore, amore, humour, vita privata e pubblica. La casa sul lago diventa un autentico contenitore di parole, emozioni, ricordi e rabbia, l'occasione per fermare l'attimo e fare un bilancio che non vuole essere solo privato ma anche sociale.

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